Il Digital ormai da anni è quotidianamente sulla bocca di tutti.
Sul lavoro, così come nella vita privata, importanti e costanti cambiamenti tecnologici e logistici mutano ed evolvono portando con sé delle trasformazioni sociali profonde.
Tutti noi abbiamo preso dimestichezza con strumenti e canali nuovi, generando inconsciamente delle aspettative rispetto alle modalità di erogazione dei servizi che ci vengono offerti.
Prendo un esempio, immensamente banale ma potente: qualche mese dopo la pandemia ho pranzato in un bel ristorante nel centro di Firenze.
Seduti all’aperto in una bellissima giornata, il cameriere ha portato a me e al mio fidanzato i menù, facendo lo stesso con i due signori sulla settantina del tavolo accanto.
Tutti sereni, sfogliamo le proposte.
Il signore, nostro vicino, chiede al cameriere di avvicinarsi per una difficoltà. Non aveva domande o richieste riguardanti le portate, voleva che il ragazzo gli indicasse “il quadratino” (cit.) sul menù cartaceo, per poterlo consultare da telefonino.
Come era stato abituato a fare ovunque nell’ultimo periodo, scansionando QR code qua e là, in giro per vari tavoli.
Rimarcando quanto questo aneddoto sia banale, tengo molto a sottolineare quanto sia un esempio inequivocabile di come ormai siano radicati nella nostra vita, nelle nostre abitudini e aspettative, gli strumenti “digital” e quanto questi, piano piano, stiano portando con loro una trasformazione sociale prima che digitale.
Comprendere questo, fare propria questa consapevolezza, permette di vedere il proprio business da una diversa prospettiva, abbattendo quelle barriere al cambiamento che, spesso, frenano l’evoluzione.
Non sono un amante del termine Digital Transformation, ritengo e sostengo che il concetto focale sia, piuttosto, Digital Evolution.
Perché è evolvere e cambiare secondo le aspettative dei propri clienti e le esigenze dei mercati che permette alle PMI, così come a tutte le realtà, di andare avanti, di mutare mantenendosi competitive e performanti.
In primissima battuta, col mio primo articolo sul tema su questo portale, è importante per me condividere questa visione e sollevare questa piccola provocazione darwinista.
Parto da questo, perché lavoro da dieci anni a fianco di PMI che ho visto in moltissime occasioni frenate, scettiche o spaventate, rispetto all’avvio di questo processo di cambiamento.
Ritengo sia fondamentale dare una forma al contesto e attivare delle riflessioni, prima di addentrarsi sui benefici che questo processo può portare o sulle modalità più efficaci per raggiungerli.
Approfondiremo nel mio prossimo post.
Elisa Solaro
