Il punto oggi:
Le PMI costituiscono oltre il 99% delle imprese, e contribuiscono in modo significativo al PIL nazionale e all’occupazione.
In un precedente post abbiamo trattato i vantaggi di una logistica organizzata.
In questo post tratteremo invece lo stato dell’arte all’interno delle PMI.
Di queste, secondo recenti dati del Ministero dello Sviluppo Economico, il settore manifatturiero italiano rappresenta oltre il 23% del Pil nazionale.
Le PMI italiane costituiscono il cuore pulsante dell’economia del paese, ma spesso si trovano ad affrontare sfide uniche nel gestire in modo efficiente le loro operazioni logistiche e di supply chain.
Le PMI affrontano sfide uniche, come risorse limitate, accesso al finanziamento e complessità normativa, che influenzano la gestione della logistica e della supply chain.
Secondo dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), i costi di trasporto rappresentano circa il 4-5% del fatturato annuo delle PMI italiane e altri dati ci dicono che la logistica rappresenta una voce significativa dei costi operativi per le aziende italiane, con una media del 9,3% dei ricavi complessivi.
Un rapporto dell’Osservatorio Supply Chain Finance evidenzia che il 65% delle PMI italiane ha problemi nella gestione degli inventari, con impatti negativi sui tempi di consegna e sui livelli di servizio.
Solo il 30% delle PMI italiane utilizza attivamente tecnologie avanzate nella gestione della supply chain, secondo una ricerca condotta da Confartigianato Imprese.
Solo il 20% delle PMI italiane partecipa a iniziative di collaborazione nella supply chain, secondo uno studio dell’Osservatorio Nazionale sulla Logistica e la Supply Chain Management.
La mia opinione, ovvero cosa fare
- Formazione e Consapevolezza: investire in programmi di formazione e sensibilizzazione per aiutare le PMI a comprendere l’importanza della logistica e della supply chain per la competitività aziendale.
- Standardizzazione: l’adozione di standard comuni per la tracciabilità delle merci è fondamentale per garantire l’interoperabilità tra i diversi attori della catena di approvvigionamento e massimizzare i benefici dei sistemi di tracciabilità. Standardizzazione vuol dire anche parlare un linguaggio comune e comunemente compreso, che deriva anche dalla formazione e consapevolezza di cui sopra.
- Adozione di Tecnologie: promuovere l’adozione di tecnologie avanzate, come sistemi di tracciabilità, gestione degli ordini e pianificazione della produzione, per migliorare l’efficienza operativa. Secondo l’Associazione Italiana della Logistica e della Supply Chain l’implementazione di sistemi avanzati di tracciabilità e monitoraggio può ridurre i costi operativi fino al 5%.
- Collaborazione e Networking: favorire la collaborazione tra le PMI e con altri attori della supply chain per ottimizzare i processi e ridurre i costi complessivi.
L’ottimizzazione della logistica e l’integrazione efficace della supply chain possono portare a risultati significativi in termini di efficienza operativa e riduzione dei costi.
Incorporando le migliori pratiche, le organizzazioni possono migliorare la loro capacità di rispondere alle richieste e ai mutamenti del mercato, mantenendo un vantaggio competitivo. Teniamo conto anche che queste attività hanno subito significativi cambiamenti con l’avvento dell’industria 4.0, ma è importante comprendere le basi di questi concetti prima di tale rivoluzione.
Abbiamo visto come grazie all’IoT le aziende ora possono monitorare le condizioni delle merci in tempo reale, riducendo il rischio di danneggiamento e ottimizzando i tempi di consegna.
Si parla molto di come, in termini di produzione, l’industria 4.0 possa portare ad un aumento dell’adozione di tecnologie come la stampa 3D e la produzione snella e questo permette (o permetterà) alle aziende di personalizzare i prodotti in base alle esigenze specifiche dei clienti, migliorando l’efficienza complessiva della supply chain.
C’è un enorme potenziale, ma ci sono anche ampi margini di miglioramento!
Sabina Grasso