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Come si ricordano di noi i nostri clienti?

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Come si ricordano di noi i nostri clienti?

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Sarò stato abbastanza bravo nella relazione? Ho spiegato tutto sul mio prodotto/servizio o ho dimenticato qualcosa? Sarà un portavoce positivo della mia attività?

Quante volte, dopo aver venduto il tuo prodotto o servizio, ti sei posto domande simili nel dubbio di aver fatto tutto nel modo giusto affinché quel cliente torni da te?

Uno dei maggiori problemi delle imprese non è solo come farsi conoscere ma anche e soprattutto come farsi ricordare. Questo aspetto è strettamente legato all’attenzione che l’azienda mette nel creare delle caratteristiche che siano distinguibili e che colpiscano l’attenzione del fruitore. Non si tratta dunque solo del prodotto o servizio che vendiamo, che detto tra noi in un mercato tanto globalizzato e saturo come quello odierno è difficile sia distinguibile da altri, ma anche e soprattutto del modo in cui lo raccontiamo.

È da qui che nasce la strategia di marca, in gergo marketing, branding, unito a tutti quei concetti un po’ oscuri e (per adesso) poco interessanti che sono la brand equity, la brand identity, la brand image e via discorrendo.

Cos’è una marca

Prima di arrivare a tutto questo però ti sei mai soffermato a ragionare su cosa sia una marca? Proviamo a pensarci su…

Magari sei un imprenditore con un’azienda di piccole dimensioni, Tizio & Co.; hai ereditato l’attività da tuo padre, grossista di vernici. Con l’andare del tempo ti sei evoluto fino a creare un piccolo impianto produttivo in cui oltre a produrre tinte murali hai anche realizzato dei prodotti complementari per la decorazione. Certo, sicuramente i tuoi prezzi non sono concorrenziali con quelli della grande distribuzione, però è anche vero che i tuoi prodotti sono di altissima qualità e assolutamente competitivi su questo piano rispetto agli altri. Tra l’altro i tuoi clienti quando vengono da te hanno sempre un trattamento di riguardo, trovano disponibilità e supporto nella ricerca di soluzioni che sono adatte alle loro esigenze e alla fine escono sempre soddisfatti, con il risultato che tornano sempre.

Ecco! Tutto questo è racchiuso in Tizio & Co., quelle paroline magiche che sono stampate in caratteri ben definiti sull’insegna del tuo negozio: non sono solo una stampa grafica ma racchiudono l’essenza di ciò che sei e ti danno la possibilità di essere ricordato.

Il potere di un simbolo e non solo…

Molti sapientoni del marketing oggi sostengono che il brand sia morto e in parte devo ammettere di essere d’accordo. Tuttavia questo aspetto merita un approfondimento: la marca, o più precisamente il marchio, è un simbolo. Il vocabolario Treccani definisce simbolo in senso figurativo: “Qualsiasi elemento (segno, gesto, oggetto, animale, persona) atto a suscitare nella mente un’idea diversa da quella offerta dal suo immediato aspetto sensibile, ma capace di evocarla attraverso qualcuno degli aspetti che caratterizzano l’elemento stesso, il quale viene pertanto assunto a evocare in partic. entità astratte, di difficile espressione […]”.

In parole povere il marchio è qualcosa di possibilmente tangibile che evoca qualcos’altro e questo “qualcos’altro” nel nostro caso è esattamente ciò che abbiamo descritto poco fa: la nostra storia, il modo in cui siamo arrivati a scegliere di produrre un certo tipo di prodotto, la passione che mettiamo ogni giorno nel venderli, l’eredità di nostro padre che ci ha preceduto, il rapporto di fiducia e stima con i nostri dipendenti, i luoghi in cui lavoriamo e in cui siamo cresciuti; tutto questo è l’identità della nostra azienda, più di preciso la nostra marca, veicolata da un piccolo simbolo stampato sulle etichette dei nostri prodotti che serve a farci riconoscere e distinguere.

Per tornare alla “morte del brand” (che in inglese identifica la marca ma anche il marchio) mi sento di affermare che, a mio parere, che ciò che è morto è l’uso del marchio stile anni ‘80-’90 in cui il simbolo veniva prima di qualunque altra cosa ed era una sorta di credo religioso. Oggi non è più così, le persone sono più consapevoli e osservano il “contenuto “ di un marchio, vale a dire tutti quei dettagli che creano l’identità di un’azienda.

È per questo che oggi si parla ancora di più di branding, inteso come una serie di strategie dirette a curare tutti questi aspetti identitari presenti in tutte le aree funzionali dell’impresa, in modo tale che l’imprenditore possa essere consapevole che tutte le azioni del suo quotidiano sono parte di un’essenza che può e deve essere raccontata.

Restare nella memoria

Ora il punto è: essere attento alla mia identità di impresa fa crescere i miei clienti? Ma, soprattutto, mi permette di fidelizzarli, vale a dire mi consente di entrare nella loro memoria e di fare in modo che tornino a usufruire dei miei servizi e dei miei prodotti? La risposta è assolutamente sì!

Se riusciamo a raccontarci in modo chiaro, onesto e piacevole; se esponiamo i nostri valori in tutte le azioni che compiamo in azienda, nei nostri prodotti, nei rapporti con i nostri colleghi e lo facciamo con calore e fiducia, la traduzione di tutto questo nella nostra strategia di marca arriva non solo alla mente ma anche alle emozioni dei nostri potenziali nuovi clienti.

Il consiglio che posso darti dunque è: comincia a interrogarti sulla tua impresa, qual è la sua storia, quali sono i suoi valori, i suoi tratti distintivi e le relazioni umane che meritano ascolto?

La stai raccontando come merita? Se così ancora non è prova a soffermarti su questi aspetti e a metterci più cura, vedrai: i risultati saranno sorprendenti!

Barbara Polvora